"La sua personalità poliedrica e curiosa lo ha portato ad appassionarsi a svariate attività, dalla raccolta di minerali, alla collezione di cartoline d’epoca, alla numismatica, alla caccia, alla coltivazione dell’orto, alla raccolta di funghi e asparagi. Potremmo dire che anche noi figli rientravamo tra i suoi hobby preferiti: ci portava sempre con sé in campagna, in montagna o al mare, divertendosi insieme a noi e trasmettendoci in modo semplice e spontaneo l’amore per la natura e per la vita. Con questa iniziativa lo vogliamo ricordare non solo come uno studioso di storia locale, ma anche e soprattutto come un padre amorevole. Metteva passione, impegno ed entusiasmo in tutto ciò che faceva: è questo il grande insegnamento che ci ha trasmesso e che vorremmo anche per le generazioni future."
Nostro padre Mario Innocenti nasce a Grosseto l'8 gennaio 1936 da Stefano Innocenti, barrocciaio, e Anita Fanfani, casalinga.
Dopo aver frequentato il Liceo Classico di Grosseto, si è laureato in Chimica all’Università di Pisa. Ha insegnato prima all'Istituto Minerario di Massa Marittima e in seguito per molti anni all’Istituto Tecnico Industriale di Grosseto. Arguto e divertente, oltre che preparato, si faceva amare e rispettare dai suoi alunni, che tuttora lo ricordano con affetto e stima. Tra le varie attività, ricordiamo che per un periodo ha gestito la Diaccia Botrona con altri cacciatori, prima che divenisse riserva integrale. Teneva molto al benessere della fauna che la popolava, utilizzava tecniche di pulizia dei laschi e ricambio delle acque al fine di mantenere l'ambiente sano e adatto alla riproduzione e al benessere degli animali.
I ricordi immortalati nei libri di Folco Magagnini ed altri cacciatori, ma anche i suoi stessi racconti, fanno capire che mondo diverso e incredibile fosse quello degli anni '60 e '70, anche per quanto riguarda l’attività venatoria: i cacciatori si immergevano nell'ambiente naturale divenendone parte, e il loro obbiettivo era conservare e vivere il territorio, non fare carniere.
È stato presidente provinciale dell'Associazione Nazionale Libera Caccia e suo sindaco revisore nazionale, mettendo la sua passione a servizio dei cacciatori e creando eventi che ancora esistono e attirano persone da tutta Italia. Grazie al suo carattere festoso e allegro, e alla sua professionalità, era benvoluto da tutti. Tra le tante iniziative vogliamo ricordare la sagra della Torba, nata per iniziativa di un circolo venatorio da lui creato e sostenuto e il centro addestramento cani da cinghiale alla Marsiliana, dove ha istituito il premio adesso divenuto importantissimo e in cui gareggiano più di 500 cani ogni anno. Noi figli abbiamo un ricordo lontano di giornate di festa, amicizia e allegria.
Come ben sappiamo la caccia, quella vera, in cui si cerca più un rapporto con la natura e l’ ambiente piuttosto che la cattura della preda, è sempre più rara; proprio la trasformazione di questa attività lo ha indotto ad allontanarsene e ritrovare altre passioni “accantonate”, come quella della numismatica, della filatelia e della collezione di Cartoline d’epoca.
È stato presidente, infatti, per molti anni del Circolo Filatelico Numismatico Cartofilo Maremmano: oltre a mantenere il suo amore per il collezionismo, in questo contesto ha creato la prima raccolta di cartoline digitali, insieme a Stefano; ha trasformato poi questa raccolta nel primo Volume di “Briciole di Storia” in cui ha coinvolto nella parte storico-artistica sua figlia Elena, uno dei primi volumi di interesse per ricostruire la storia della città di Grosseto. Oltre 7000 famiglie grossetane ne possiedono una copia. Ricordiamo che con questo libro nostro padre ha creato un “genere” molto particolare, che unisce all’analisi delle cartoline per ricostruire la città che fu e le sue trasformazioni urbanistiche, scrupolose ricerche d’archivio e di fonti, che permettono di avere una ricostruzione storica più completa e dettagliata. Era un “dilettante” di storia locale, come amava definirsi, ma nel senso più nobile del termine, perché si dilettava, si divertiva a studiare e approfondire la storia locale. Il metodo “Briciole di storia” è poi stato applicato anche ad altre realtà, e nel corso degli anni è riuscito a pubblicare volumi analoghi su Follonica, Cinigiano, Istia, Alberese, Castiglione della Pescaia, VIII Zona, Marina di Grosseto.
Dopo essere stato socio di una casa editrice, nel 1997 ha fondato con il figlio Stefano la “Editrice Innocenti” - oggi “Innocenti Editore”, che da sempre si dedica con particolare attenzione alla storia del territorio. Inoltre ha pubblicato più di 10 libri, sul Teatro di Grosseto, sulla Storia del cinema, sulla Corale Puccini e molti altri, ricchissimi di ricerche storiche e archivistiche, divenuti uno strumento importante e un punto di riferimento per altri ricercatori. È riuscito anche qui a coinvolgere noi figli, ad appassionarci e a trasmetterci il suo amore per la storia, soprattutto locale.
Per un lungo periodo si è appassionato, sempre da “dilettante” ma con capacità da professionista, alla ricostruzione di vasi medievali che ci ha lasciato in eredità e che conserviamo gelosamente. La ricostruzione quasi maniacale dei vasi, dei piatti, delle brocche e delle panate era accompagnata dal supporto di un suo caro amico, Fabio Balducci, anche lui scomparso, che dipingeva le parti ricostruite trasformando dei pezzi di vaso rotti in opere similari a quelle ricostruite dai restauratori professionisti, tutto ciò non certo per fini di lucro, ma per il piacere di farlo e per abbellire la nostra casa. E noi figli li conserviamo ancora gelosamente.
Il nostro babbo, salutato da una grande folla, se ne è tornato nel vento (come è solito dire un suo caro amico) il 23 ottobre 2010, lasciando in eredità una casa editrice aperta quasi per gioco e che adesso ha raggiunto oltre 300 volumi prodotti.
Dei volumi pubblicati, come abbiamo detto prima, la maggior parte riguarda la Maremma e permette di scoprirla in ogni suo aspetto: come lui ha voluto, la casa editrice ha svolto, svolge e svolgerà sempre un ruolo di promozione culturale del territorio.
Il “premio Mario Innocenti”, quindi, non è solo alla sua memoria, ma anche al grande amore per la nostra terra, alla tenace volontà di mantenere vivo il ricordo di ciò che è accaduto, sia esso recente o passato.
Via Pietro Micca, 5 - 58100 Grosseto (GR)